Introduzione

di Giuseppe Nisticò Il

Il “Renato Dulbecco Institute” nasce a Lamezia sopra i resti dell’antica città di Terina, uno dei punti nodali della terra sulla quale nacque l’Italia, così chiamata dal mitico fondatore re Italo.

Quella terra, ricca di vegetazione lussureggiante come l’Eden, il paradiso terrestre, fu descritta da autori famosi a cominciare da Omero nell’Odissea, poi Cassiodoro e altri autori in epoche successive.

Di essa recentemente se ne sta occupando il mio amico Salvatore Mongiardo, uno dei massimi esperti di Etica e Filoso!a della Magna Graecia. In geogra!a quella terra è un istmo, simile a una vallata che si estende dal Golfo di Lamezia lungo le sponde dei !umi Amato e Corace, che scendono dai monti di Platania, di Tiriolo (la Terra dei Feaci dell’Odissea) e della Sila da un lato.

Dall’altro dalle montagne di Borgia, Girifalco e delle Serre. Poi sfociano l’Amato nel Mar Tirreno e il Corace nel Mar Jonio nel Golfo di Squillace.

E’ un istmo sempre verde per le piogge abbondanti che alimentano acque sorgive, le quali danno vita ad alberi, vegetali, erbe medicinali e una grande varietà di alberi da frutto (con grappoli di uva su estesi vigneti, mele, pere, arance, limoni, cedri, gelsi, !chi, mandorli, ciliegi, noci etc.).

Terina fu fondata o potenziata dagli abitanti di Crotone nel VI secolo a.C. durante il periodo della Magna Grecia. Difatti, i crotoniati avevano capito che essa rappresentava uno snodo fondamentale per le colonie greche, poiché da essa si collegavano velocemente via terra i due mari, ed era anche un approdo nel Golfo di Lamezia per le navi provenienti da Spagna, Gallia, Liguria, Sicilia, Sardegna e Corsica.

Oggi !nalmente, seguendo l’intuito del grande archeologo Paolo Orsi, è emersa, dopo i primi scavi !nanziati con fondi europei, un’area archeologica che dimostra l’esistenza in passato a Terina di un importante insediamento urbano.

Forse non è una coincidenza se oggi, a distanza di millenni, sorge nello stesso luogo, tramite lo spirito di Pitagora, il “ Renato Dulbecco Institute” presso la Fondazione Mediterranea Terina, un Istituto che sia degno erede delle scienze della Magna Grecia, dotato delle tecnologie più avanzate per il trattamento di malattie ancora incurabili.

Nell’antica Grecia gli Argonauti, sotto la guida di Giasone, partirono sulla nave Argo alla ricerca del vello d’oro, esplorando terre ignote e ostili, per ritornare in una mattina dorata sulle spiagge della loro amata terra natia. Così oggi i calabresi, sparsi nel mondo alla ricerca di un pezzo di felicità e di benessere, dopo la tragica pandemia da Coronavirus spero ritorneranno nella nostra Calabria, coscienti che un pezzo di vello d’oro risiede ancora nel loro cuore e nei borghi da cui erano partiti tanti anni fa. Il “Renato Dulbecco Institute” accoglierà a braccia aperte tanti di questi giovani sulla base dei loro meriti ed eviterà che tanti altri cervelli siano costretti alla “fuga” in terre lontane.

Nel campo delle Biotecnologie, il “Renato Dulbecco Institute” rappresenterà una piattaforma di eccellenza nella produzione di anticorpi monoclonali (MABS)e di pronectine con la collaborazione dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, dell’Università della Calabria di Cosenza e di tanti altri scienziati provenienti da prestigiosi Istituti di ricerca internazionali. Sarà così possibile raccogliere i migliori cervelli di giovani ricercatori calabresi, che ora prestano la loro attività fuori della Calabria in altre Regioni d’Italia o all’estero. Ciò è possibile, come dimostra la volontà di rientro di Roberto Crea, il quale, dopo l’invito della Presidente della Regione Jole Santelli a dirigere il “Renato Dulbecco Institute”, ha deciso di lasciare la California dopo quarant’anni di successi internazionali. E’ evidente, inoltre, come tale iniziativa permetterà di attrarre in Calabria ricercatori di ogni Paese in una dimensione di collaborazione internazionale.

La Calabria è una terra ricca di giovani talenti che tutto il mondo ci invidia, i quali rappresentano il primo ed essenziale elemento per la creazione di centri di eccellenza per la ricerca in tutti i campi.

Il 15 Ottobre scorso, purtroppo, all’improvviso, è scomparsa la Presidente Santelli, lasciando una ondata di grande emozione e cordoglio non solo in tutti i calabresi, in Italia e all’estero, ma anche a livello delle massime istituzioni (Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio e membri del Governo) nonchè di tutte le altre Regioni del nostro Paese. Il progetto, a maggior ragione, andrà avanti per onorare la memoria della Presidente Santelli, che lo aveva fortemente voluto, tanto che sulla stampa, il Renato Dulbecco Institute era già stato denominato come “Progetto della Presidente della Regione Calabria”. Pertanto, non sarà di"cile, con l’aiuto dei responsabili del Governo Regionale, reperire le risorse !nanziarie necessarie, provenienti in parte dall’Unione Europea e in parte dal Governo e da altri Enti pubblici e privati, per realizzare il “Renato Dulbecco Institute” in Calabria. Lo scopo fondamentale del “Renato Dulbecco Institute”, come anticipato, sarà la produzione di MABS e di